Il telescopio spaziale Hubble festeggia il 25° compleanno.
Lanciato in orbita il 24 aprile 1990, con la missione STS-31 (a bordo dello space shuttle Discovery, ora in pensione), ha da sempre sbalordito gli scienziati sia per le scoperte che senza di esso non sarebbero state fatte, sia per l’estrema resistenza che ha avuto negli anni.
Certamente in 25 anni sono stati fatti degli upgrade sia hardware (andando di persona con lo shuttle) che software, che gli hanno permesso di rimanere all’avanguardia nella ricerca spaziale.
Nel 2007 a causa di un grave guasto si temette di doverlo abbandonare; in seguito tuttavia (nel 2009) la missione Atlantis lo riammodernizzò proprio in orbita, consentendogli di arrivare ad oggi.
Nel 2018 tuttavia lascerà il posto di re orbitale al James Webb Telescope (JWT), il nuovo telescopio che si affiancherà ad Hubble (HST) nella ricerca extrasolare.
Hubble fu concepito grazie ad una collaborazione tra NASA ed ESA (European Space Agency) e ci ha permesso di fare osservazioni di una qualità strabiliante, che supera di gran lunga i limiti dei più potenti telescopi terrestri, che devono aver sempre a che fare con atmosfera e polveri (l’atmosfera distorce e filtra la radiazione elettromagnetica di alcune lunghezze d’onda).
(il JWT)
In attesa del suo successore, Hubble continua ad offrirci una visione mozzafiato dello spazio.
Orbita ad una altezza di circa 560Km (compie un’orbita ogni 92 minuti).
Curiosità: HST prende il nome da Edwin Hubble, astronomo statunitense che nei primi anni del 900 definì una delle leggi più importanti dell’astronomia moderna, la legge di Hubble.