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Il tuo IP - Test di velocità - Curiosità
COSA E’ UNA CONNESSIONE
La connessione di rete
In generale un computer si dice connesso ad Internet e quindi host della rete una volta che, dopo l’autenticazione col provider del servizio di connettività, ha ottenuto la configurazione IP manualmente e staticamente da parte di un amministratore di rete oppure tramite assegnazione dinamica con DHCP, pronto ad iniziare la sua sessione di navigazione in rete sul web o ad usufruire di altri servizi offerti dalla rete. Tale connessione è ottenuta tipicamente tramite modem, ADSL, connessioni senza fili o chiavette internet. Spesso i computer prima di essere connessi ad Internet sono connessi tra loro in rete locale (LAN) e questa poi interallacciata ad Internet tramite un router o un gateway.
La connessione con le chiavette internet 4G/LTE
È la connessione di tipo wireless tipica delle reti radiomobili cellulari ovvero tra terminali mobili sparsi su un territorio e stazioni radio base ovvero nell’ interfaccia radio trasmissiva del sistema cellulare per usufruire dei servizi di telefonia e/o accesso alla rete Internet. In questo caso si hanno varie tipologie possibili di connessione: TACS, GSM, GPRS, EDGE, UMTS, HSPA, LTE. In ognuna di queste varia tipicamente la politica di accesso multiplo al mezzo radio condiviso tra più utenti e lo schema tipico di modulazione.
I Modem, Router e gli Switch
IL MODEM permette la MOdulazione e la DEModulazione dei segnali contenenti informazione; dal nome di queste due funzioni principali il dispositivo prende appunto il nome di MODEM. In altre parole, sequenze di bit vengono ricodificate come segnali elettrici.
Il router (dall’inglese instradatore) è, a livello logico, un nodo interno di rete deputato alla commutazione di livello 3 del modello OSI. In altri termini a livello fisico è un dispositivo di rete che si occupa di instradare pacchetti informativi lavorando al livello 3 (rete) del modello OSI ovvero come instradamento tra due o più sottoreti limitrofe grazie a rispettive interfacce, ciascuna con rispettivo indirizzo, oppure verso altre sottoreti non limitrofe attraverso tabelle di instradamento sulla rete di trasporto. Molti router destinati al mercato domestico incorporano la funzionalità di access point per reti wireless Wi-Fi e modem per l’aggancio alla rete Internet. In questo caso occorre tenere presente che la velocità di connessione ad Internet è non superiore a quella stipulata per contratto con il provider ISP (agendo da modem) mentre la velocità dell’interfaccia radio Wi-Fi, che va dai 54Mbit/sec in su a seconda della release del protocollo implementato, è sfruttabile solo per il collegamento interno alla rete locale wireless con gli altri terminali connessi (agendo da router Wi-Fi). In realtà instradando a livello di rete locale questi dispositivi, ad eccezione del modem, non sarebbero propriamente a rigor logico dei router bensì degli switch.
Uno switch (inglese ‘swɪʧ; in italiano si chiama commutatore) è un dispositivo di rete o nodo interno di rete che si occupa di commutazione a livello 2 cioè Livello Data-Link del modello ISO-OSI cioè di indirizzamento e instradamento all’interno di reti locali attraverso indirizzi MAC, inoltrando selettivamente i frame ricevuti verso una porta di uscita cioè verso un preciso destinatario grazie a una corrispondenza univoca porta-indirizzo.
Si differenzia dal router che instrada invece a livello 3 (internetworking) interconnettendo più reti locali attraverso il protocollo IP e dall’hub che invece è solamente un ripetitore multiporta di strato fisico ovvero diffusivo senza indirizzamento
La connessione wireless
il termine Wi-Fi indica la tecnica e i relativi dispositivi che consentono a terminali di utenza di collegarsi tra loro attraverso una rete locale in maniera wireless (WLAN)
La rete Wi-Fi è una rete di telecomunicazioni, eventualmente interconnessa con la rete Internet, concettualmente paragonabile ad una rete a copertura cellulare a piccola scala (locale), tramite dispositivi di ricetrasmissione radio quali gli access point (AP) in sostituzione delle tradizionali stazioni radio base delle reti radiomobili (modello di architettura client-server).
Esistono varie classi di wi-fi con prestazioni diverse (come specificato meglio nei dettagli dello standard IEEE 802.11), le principali sono:
- classe b a 11 Mb/s
- classe g a 54 Mb/s
- classe n a 450 Mb/s
CONNETTERSI A INTERNET
Protocolli
Quando accendiamo il nostro router (o ci connettiamo con il sistema operativo), esso instaura una connessione adsl verso il nostro ISP (operatore), per poi ridistribuirla nella rete domestica. Esistono vari protocolli di connessione:
PPPoE (“Point-to-Point Protocol over Ethernet” ovvero un “protocollo punto a punto operante su Ethernet”) indica un protocollo di rete che rappresenta una nuova alternativa per le connessioni Internet ad alta velocità di trasmissione usato soprattutto per servizi DSL.Il PPPoE è un protocollo di tunneling che permette di incapsulare il livello IP su una connessione tra due porte Ethernet pur mantenendo le caratteristiche di un collegamento PPP, per questo motivo è utilizzato per “comporre il numero” virtualmente di un altro computer dotato di connessione Ethernet e stabilire una connessione punto-punto con esso (da cui il nome del protocollo), su questa connessione vengono poi trasportati i pacchetti IP in base alle caratteristiche del PPP.
PPPoA (“Point-to-Point Protocol over ATM – vedi sopra” ovvero un “protocollo punto a punto operante su Atm”) era molto usato in precedenza suprattutto con i modem USB. Ormai in disuso a causa dell’instabilità ad alte velocità.
L’indirizzo IP e il MAC
Un Indirizzo IP (dall’inglese Internet Protocol address) è un numero che identifica univocamente un dispositivo collegato a una rete che utilizza Internet Protocol come protocollo di comunicazione. Un indirizzo IP assolve essenzialmente a due funzioni principali: identificare un dispositivo sulla rete e fornirne il percorso di raggiungibilità.
L’indirizzo IP è un indirizzo di livello 3 del modello ISO-OSI che si rende necessario per l’indirizzamento indiretto tramite l’omonimo protocollo di rete IP ovvero per interconnettere (internetworking) più sottoreti diverse all’interno del paradigma TCP-IP della rete Internet. Si contrappone all’indirizzo fisico di livello 2 o indirizzo MAC utilizzato invece per l’ indirizzamento diretto all’interno di una sottorete locale.
Più esattamente l’indirizzo IP viene assegnato a una interfaccia (ad esempio una scheda di rete) che identifica l’host di rete, che può essere un personal computer, un palmare, un router, elettrodomestici in generale, ecc. Va considerato, infatti, che un host può contenere più di una interfaccia: ad esempio, un router ha diverse interfacce (minimo due) e per ognuna occorre un indirizzo IP.
Gli indirizzi IP pubblici e i range di indirizzi sono rilasciati e regolamentati dall’ICANN tramite una serie di organizzazioni delegate. A causa della saturazione dello spazio di IPv4 l’ICANN per ovviare a tale disagio ha proceduto alla definizione della nuova versione del protocollo IP: IPv6. Tale versione è basata su indirizzi a 128 bit anziché a 32 e ciò permetterà l’assegnazione di un numero decisamente maggiore di indirizzi.
Il file sharing (P2P)
In informatica e telecomunicazioni il file sharing è la condivisione di file all’interno di una rete di calcolatori comuni. Può avvenire attraverso una rete con architettura client-server (cliente-servente) oppure peer-to-peer (pari a pari).
Le più famose reti di peer-to-peer sono: Gnutella, OpenNap, Bittorrent, eDonkey, Kademlia.
Queste reti possono permettere di ricercare un file in particolare per mezzo di un URI Universal Resource Identifier, di individuare più copie dello stesso file nella rete per mezzo di hash crittografici, di eseguire lo scaricamento da più fonti contemporaneamente, di riprendere lo scaricamento del file dopo un’interruzione.
Programmi di File-sharing, sono utilizzati direttamente o indirettamente per trasferire file da un computer ad un altro su Internet, o su reti aziendali Intranet. Questa condivisione ha dato origine al modello peer-to-peer.
Peer-to-peer (o P2P), cioè rete paritaria, si intende una rete di computer o qualsiasi rete informatica che non possiede nodi gerarchizzati sotto forma di client o server fissi (clienti e serventi), ma un numero di nodi equivalenti (in inglese peer) che possono fungere sia da cliente che da servente verso gli altri nodi della rete.
Questo modello di rete è dunque l’antitesi dell’architettura client-server. Mediante questa configurazione qualsiasi nodo è in grado di avviare o completare una transazione. I nodi equivalenti possono differire nella configurazione locale, nella velocità di elaborazione, nella ampiezza di banda e nella quantità di dati memorizzati. L’esempio classico di P2P è la rete per la condivisione di file (File sharing).
I BROWSER
IE – Edge – Chrome – Firefox – Opera
Il browser (/ˈbraʊzər/) o navigatore è un programma che consente di usufruire dei servizi di connettività in Rete e di navigare sul World Wide Web, appoggiandosi sui protocolli di rete forniti dal sistema operativo (a partire da quelli di livello applicativo come HTTP, FTP ecc.) attraverso opportune API, permettendo di visualizzare i contenuti delle pagine dei siti web e di interagire con essi. Quest’ultima funzionalità è supportata dalla capacità del browser di interpretare l’HTML – il codice con il quale sono scritte la maggior parte delle pagine web – e di visualizzarlo in forma di ipertesto.
I browser vengono principalmente utilizzati su personal computer, ma anche su altri dispositivi che consentono la navigazione in internet, come i palmari e gli smartphone. Quelli più noti e diffusi sono Internet Explorer, Mozilla Firefox, Google Chrome, Safari e Opera.
Il primo browser fu sviluppato da Tim Berners-Lee (tra i primi precursori del concetto di WWW e fondatore del W3C), e venne chiamato WorldWideWeb. Serviva a scopi dimostrativi, era disponibile solo per sistema operativo NeXT e perciò in seguito fu chiamato Nexus.
Il linguaggio html
L’HyperText Markup Language (HTML) (traduzione letterale: linguaggio di descrizione per ipertesti) è il linguaggio solitamente usato per i documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web. In tali documenti, un tratto di testo può essere contrassegnato inserendo delle etichette, tag, che ne descrivono la funzione, il colore, il link, o altre caratteristiche. Il contenuto servito dai siti web in seguito a una richiesta dell’utente solitamente consiste di un documento HTML: un web browser scarica da uno o più web server il contenuto HTML ed eventuali documenti collegati e li elabora, ossia ne interpreta il codice, al fine di generare la visualizzazione della pagina desiderata sullo schermo del computer.
L’HTML non è un linguaggio di programmazione (in quanto non prevede alcuna definizione di variabili, strutture dati, funzioni, strutture di controllo) ma solamente un linguaggio di markup che descrive le modalità di impaginazione, formattazione o visualizzazione grafica (layout) del contenuto, testuale e non, di una pagina web attraverso tag di formattazione. Tuttavia, l’HTML supporta l’inserimento di script e oggetti esterni quali immagini o filmati. Punto HTML (.html) o punto HTM (.htm) è anche l’estensione comune per riconoscere i documenti in questo formato.
I documenti HTML vengono immagazzinati di solito sui dischi rigidi di macchine elaboratrici (computer-server) costantemente collegate alla rete Internet. Su queste macchine è installato un software specifico detto web server che si occupa di produrre e inviare i documenti ai browser degli utenti che ne fanno richiesta usando il protocollo HTTP per il trasferimento dati.
Spesso il documento HTML viene generato del tutto o parzialmente tramite un codice eseguibile residente sul server Internet in grado di interagire con altre applicazioni presenti sul server stesso, come per esempio un database, e inviare poi al browser il risultato finale, realizzando le cosiddette pagine dinamiche con cui un utente può compiere operazioni interattive avanzate (per esempio, filtrare gli articoli all’interno di un catalogo on-line). È il caso dei documenti scritti in linguaggi come ASP, PHP o Perl.
Il WWW – World Wide Web
Il World Wide Web (nome di origine inglese), in sigla WWW, più spesso abbreviato in Web, anche conosciuto come Grande Rete Mondiale, è un servizio di Internet che permette di navigare ed usufruire di un insieme vastissimo di contenuti multimediali e di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet.
Caratteristica principale del Web è che i suoi contenuti sono tra loro collegati (formando un ipertesto, tramite i cosiddetti link, collegamenti). E i suoi servizi possono essere resi disponibili dagli stessi utenti di Internet.
La nascita del Web risale al 6 agosto 1991, giorno in cui Berners-Lee mise on-line su Internet il primo sito Web. Inizialmente utilizzato solo dalla comunità scientifica, il 30 aprile 1993 il CERN decide di rendere pubblica la tecnologia alla base del Web. A tale decisione fa seguito un immediato e ampio successo del Web in virtù della possibilità offerta a chiunque di diventare editore, della sua efficienza e, non ultima, della sua semplicità. Con il successo del Web ha inizio la crescita esponenziale e inarrestabile di Internet ancora oggi in atto, nonché la cosiddetta “era del Web“.
Il Web è implementato attraverso un insieme di standard, i principali dei quali sono i seguenti:
- HTML (e suoi derivati): il linguaggio di markup con cui sono scritte e descritte le pagine web;
- HTTP: il protocollo di rete appartenente al livello di applicazione del modello ISO/OSI su cui è basato il Web;
- URL: lo schema di identificazione, e quindi di rintracciabilità, dei contenuti e dei servizi del Web.
La peculiarità dei contenuti del Web è quella di non essere memorizzati su un unico computer ma di essere distribuiti su più computer, caratteristica da cui discende efficienza in quanto non vincolati ad una particolare localizzazione fisica. Tale peculiarità è realizzata dal protocollo di rete HTTP il quale permette di vedere i contenuti del Web come un unico insieme di contenuti anche se fisicamente risiedono su una moltitudine di computer di Internet sparsi per il pianeta.
Funzionamento della visualizzazione di una pagina web.
La visione di una pagina web inizia digitandone l’URL nell’apposito campo del browser web oppure cliccando su un collegamento ipertestuale presente in una pagina web precedentemente visualizzata o in altra risorsa come ad esempio un’e-mail. Il browser web a quel punto dietro le quinte inizia una serie di messaggi di comunicazione con il web server che ospita quella pagina con lo scopo di visualizzarla sul terminale utente.
Per prima cosa la porzione di server-name dell’URL è risolta in un indirizzo IP usando il database globale e distribuito conosciuto come Domain Name System (in sigla DNS). Questo indirizzo IP è necessario per inviare e ricevere pacchetti dal server web.
A questo punto il browser richiede le informazioni inviando una richiesta a quell’indirizzo. In caso di una tipica pagina web, il testo HTML di una pagina è richiesto per primo ed immediatamente interpretato dal browser web che, successivamente, richiede eventuali immagini o file che serviranno per formare la pagina definitiva.
Una volta ricevuti i file richiesti dal web server, il browser formatta la pagina sullo schermo seguendo le specifiche HTML, CSS, o di altri linguaggi web. Ogni immagine e le altre risorse sono incorporate per produrre la pagina web che l’utente vedrà.
VIRUS – ANTIVIRUS – FIREWALL
I virus
Nell’ambito dell’informatica un virus è un software, appartenente alla categoria dei malware, che è in grado, una volta eseguito, di infettare dei file in modo da riprodursi facendo copie di se stesso, generalmente senza farsi rilevare dall’utente. I virus possono essere o non essere direttamente dannosi per il sistema operativo che li ospita, ma anche nel caso migliore comportano un certo spreco di risorse in termini di RAM, CPU e spazio sul disco fisso. Come regola generale si assume che un virus possa danneggiare direttamente solo il software della macchina che lo ospita, anche se esso può indirettamente provocare danni anche all’hardware, ad esempio causando il surriscaldamento della CPU mediante overclocking, oppure fermando la ventola di raffreddamento.
Nell’uso comune il termine virus viene frequentemente ed impropriamente usato come sinonimo di malware, indicando quindi di volta in volta anche categorie di “infestanti” diverse, come ad esempio worm, trojan, dialer o spyware.
Un virus è composto da un insieme di istruzioni, come qualsiasi altro programma per computer. È solitamente composto da un numero molto ridotto di istruzioni, (da pochi byte ad alcuni kilobyte), ed è specializzato per eseguire soltanto poche e semplici operazioni e ottimizzato per impiegare il minor numero di risorse, in modo da rendersi il più possibile invisibile. Caratteristica principale di un virus è quella di riprodursi e quindi diffondersi nel computer ogni volta che viene aperto il file infetto.
Tuttavia, un virus di per sé non è un programma autoeseguibile, così come un virus biologico non è di per sé una forma di vita. Un virus, per essere attivato, deve infettare un programma ospite, o una sequenza di codice che viene lanciata automaticamente, come ad esempio nel caso dei boot sector virus. La tecnica solitamente usata dai virus è quella di infettare i file eseguibili: il virus inserisce una copia di sé stesso nel file eseguibile che deve infettare, pone tra le prime istruzioni di tale eseguibile un’istruzione di salto alla prima linea della sua copia ed alla fine di essa mette un altro salto all’inizio dell’esecuzione del programma. In questo modo quando un utente lancia un programma infettato viene dapprima impercettibilmente eseguito il virus, e poi il programma. L’utente vede l’esecuzione del programma e non si accorge che il virus è ora in esecuzione in memoria e sta compiendo le varie operazioni contenute nel suo codice.
Principalmente un virus esegue copie di sé stesso spargendo l’epidemia, ma può avere anche altri compiti molto più dannosi (cancellare o rovinare dei file, formattare l’hard disk, aprire delle backdoor, far apparire messaggi, disegni o modificare l’aspetto del video, …).
Gli antivirus
Un antivirus è un software atto a rilevare ed eliminare virus informatici o altri programmi dannosi (malware) come worm, trojan e dialer.
Uno dei principali metodi di funzionamento degli antivirus si basa sulla ricerca nella memoria RAM e/o all’interno dei file presenti in un computer di uno schema tipico di ogni virus (in pratica ogni virus è composto da un numero ben preciso di istruzioni (codice) che possono essere viste come una stringa di byte, il programma non fa altro che cercare se questa sequenza è presente all’interno dei file o in memoria). Uno schema viene anche detto “firma del virus”. Il successo di questa tecnica di ricerca si basa sul costante aggiornamento degli schemi che l’antivirus è in grado di riconoscere, aggiornamento effettuato solitamente da un gruppo di persone in seguito alle segnalazioni degli utenti e da gruppi specializzati nell’individuazione di nuovi virus.
Esiste anche un’altra tecnica di riconoscimento detta “ricerca euristica” che consiste nell’analizzare il comportamento dei vari programmi alla ricerca di istruzioni sospette perché tipiche del comportamento dei virus (come la ricerca di file o routine di inserimento all’interno di un altro file) o ricercare piccole varianti di virus già conosciuti (variando una o più istruzioni è possibile ottenere lo stesso risultato con un programma leggermente differente).
LIMITI DI UN ANTIVIRUS
Bisogna ricordare che l’antivirus è in grado di eliminare prima di tutto soltanto i virus che riconosce, quindi tutti i nuovi virus (per nuovi si intende sia virus che il proprio antivirus non riconosce, sia quelli che non sono ancora stati scoperti) possono passare completamente inosservati ed agire senza che l’antivirus intervenga. Inoltre l’antivirus riesce ad intercettare il virus soltanto quando questo è entrato all’interno del computer e quindi ha già infettato un file o la memoria; a questo punto, a seconda del virus, può “disinfettare” il file o la memoria eliminando completamente il virus o in alcuni casi è costretto a mettere in “quarantena” il file contagiato ed eliminarlo per l’impossibilità di recuperare il file originario.
Occorre aggiornare continuamente il proprio antivirus per evitare che malware già riconosciuti (cioè già immessi nella lista del database online del software) non siano riconosciuti e quindi possano infettare il proprio PC.
VirusTotal è un sito gratuito che permette di caricare file fino a 32 Mb per una scansione Antivirus TOTALE e completa.
Perchè totale?
Anzichè scansionare il file con un solo motore antivirus, questo sito esegue una scansione del file con ciascun antivirus in commercio, e visualizza a schermo un report dettagliato dei risultati ottenuti con ognuno degli antivirus utilizzati*.
Il punto di forza sta proprio nello scansire il file caricato non con un solo antivirus (come faremmo tutti con quello installato nel nostro pc), ma con circa 50 antivirus diversi che, presi nel complesso, riescono l’uno a far fronte alle lacune dell’altro in termini di riconoscimento del virus.
Insomma, se abbiamo un file di cui non sappiamo la provenienza o il nostro antivirus lo segna come sospetto, non facciamoci ingannare e togliamoci ogni dubbio con VirusTotal*!
*attenzione: per evitare fughe di dati sensibili, si sconsiglia l’upload di file contenenti informazioni personali.
I firewall
Un firewall (termine inglese dal significato originario di parete refrattaria, muro tagliafuoco, muro ignifugo; in italiano anche parafuocoo parafiamma) è un componente passivo di difesa perimetrale che può anche svolgere funzioni di collegamento tra due o più tronconi di rete.
Usualmente la rete viene divisa in due sottoreti: una, detta esterna, comprende l’intera Internet mentre l’altra interna, detta LAN (Local Area Network), comprende una sezione più o meno grande di un insieme di computer locali.
Una prima definizione chiusa di firewall è la seguente:Apparato di rete hardware o software che filtra tutti i pacchetti entranti ed uscenti, da e verso una rete o un computer, applicando regole che contribuiscono alla sicurezza della stessa.
La comunicazione del computer con l’esterno avviene tramite delle “porte”. Il firewall apre o chiude (e comunque sopervisiona) tutte le porte per impedire accessi non autorizzati.
Vedere a riguardo la sezione TEST PORTE per verificare la corretta “chiusura” di tutte le porte del computer.
CURIOSITA’
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Test porte
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