Una guida rapida alla piattaforma Linux-ARM più economica e conosciuta al mondo
Modelli – Connessioni – Setup – Installazione – Avvio – Comandi di configurazione – Comandi Linux – Trucchi
Introduzione
Cosa è Raspberry Pi
Raspberry Pi nasce dall’idea di creare un computer a basso costo.
In particolare, una scheda che sia in grado di far girare una distribuzione linux con il minimo indispensabile di risorse, dimensioni e consumi.
E’ un single-board computer, ovvero un calcolatore implementato su una sola scheda elettronica.
Nata sulla scia del successo di piattaforme come Arduino, vuole espandere la concezione di “open board” anche al mondo dei computer.

Il successo
E’ facile pensare che per via dell’esiguo costo (appena 30-35€), la scheda abbia ricevuto ampi consensi in tutto il mondo.

Modelli e versioni
Le principali differenze tra i modelli sono il quantitativo di memoria RAM e di velocità CPU.Visitare Wikipedia per maggiori dati tecnici.
Il costo reale
Molti saranno entusiasti nel vedere che il prezzo per portarsi a casa un nuovo computerino sia così basso..
..ma attenzione: acquistare il raspberry da solo non basta.
Infatti se in casa non si hanno periferiche da riutilizzare, bisogna considerare il collegamento di:
- scheda di memoria microSD (da almeno 8Gb per prestazioni sufficienti)
- schermo
- mouse/tastieraalimentatore
- ethernet (se wifi con adattatore usb)
- dissipatore e ventola (in seguito spiegherò il perché)
- hub usb alimentato
- case in plastica
I primi 5 sono necessari a meno che non ci si voglia connettere tramite protocollo SSH / Remote Desktop, e faranno lievitare il prezzo di non poco.
Diciamo che per una nuova postazione il costo totale si aggira intorno ai 120-150€.Il prezzo del solo raspberry quindi diventa conveniente solo se vi vengono collegati componenti usati o a basso costo.
In altri casi è meglio optare per un netbook usato.
Nel campo della prototipazione la scheda si rivela invece molto economica in relazione alla sua potenza di calcolo e al consumo di corrente.
I Raspberry Pi risultano vincenti anche nel settore IoT o di computazione embedded, in quanto possono assolvere ad una infinità di mansioni, anche solo tramite connessione Ethernet o Wifi. Possono anche quindi essere usati in spazi angusti o in situazioni di necessario basso consumo energetico (è addirittura possibile alimentare un raspberry con un solo cavo ethernet tramite PoE e un adattatore a micro usb).
Collegamenti
Il package
Il dispositivo si presenta come una normale scheda di prototipazione. La grandezza è di circa 9x6cm, il peso è molto ridotto. Lo spessore è dato solo dall’altezza delle porte usb, poichè non è presente dissipatore.
Sono disponibili in vendita moltissimi tipi di case in plastica sia trasparente che a colori per pochi euro.
Molto comodi per evitare che in un uso prolungato vi si depositi polvere e/o per proteggerlo da eventuali urti.

La memoria
La scheda fornisce il minimo indispensabile per far girare una distribuzione Linux. In particolare, a seconda della versione, il nostro raspberry avrà con sè una memoria RAM di 256 / 512Mb o 1 GB.
Ma il motivo principale è che contestualmente ai dati viene memorizzato ed eseguito dalla scheda sd anche il sistema operativo, e si capisce quindi che maggiore sarà la velocità della scheda sd, migliori saranno le prestazioni complessive.Tuttavia c’è da ricordare che esso non è fornito di alcuna memoria fisica, ovvero di nessun hdd o ssd.
Infatti l’intera gestione della memoria è affidata ad uno slot per schede SD (anche sdhc) o micro SD a seconda del modello. Anche per questo motivo si consiglia di acquistare per l’occasione anche una scheda sdhc da almeno 16gb classe 8-10.
Connessioni
L’intera scheda si affida alla banda di un controller ethernet condiviso con altre due porte usb.
Oltre a queste porte, come si vede dall’immagine, sono disponibili un ingresso microusb per l’alimentazione, un’uscita hdmi, una coassiale (video rca per i vecchi tv analogici), una porta HDMI e un jack audio da 3,5*.

Per un uso di base la configurazione si ferma qui, ma in realtà sono disponibili, saldate sulla scheda anche altre connessioni:
-connettore I2C – GPIO pinout
-un ingresso per l’accessorio fotocamera
-un uscita per uno schermo compatibile
-vari pin a 5v e 3.3v (essendo il chip un ARM)
Andare al paragrafo “Collegamenti Interni” per maggiori informazioni.
Alimentazione
Essa infatti richiede, con s.o. avviato, solamente 3.5 – 5 – 8 W di corrente a 5V, a seconda delle impostazioni (per un Raspberry ZeroW siamo sui 0.5 Ah).
L’alimentazione avviene tramite una porta micro usb, e può benissimo essere fornita da un comunissimo alimentatore usb per cellulari, purché sia a 5 V e con non meno di 1-1.5-2.5 Ah (anche qui a seconda delle impostazioni e degli apparecchi collegati).Tuttavia, specialmente se viene impostato un overclock, è consigliato un alimentatore stabilizzato ad almeno 2.5 – 3 Ah.

Un modo semplice per avere la scheda sempre alimentata e senza problemi di caduta di potenza (che ne causerebbero il riavvio o addirittura il danneggiamento) è usare un hub usb (metodo testato personalmente e attualmente in uso).
Molte volte le 2-4 sole porte USB non bastano per un uso più completo (con wifi e mouse/tastiera la scheda è già piena), si deve così ricorrere all’uso si un moltiplicatore. Nella scelta del modello fare attenzione a prenderne uno alimentato esternamente, ovvero che non richiede energia alla scheda ma gliela fornisce.
Per esempio se si intende acquistare un modello Zero, è consigliabile comprare un cavo adattatore Micro USB OTG e un hub che magari sia anche fornito di porta ethernet.
Questo perché il controller che gestisce le due usb è in realtà in comune con quello della porta ethernet, e non è in grado di fornire energia sia per le periferiche che per l’hub.
Collegando invece un modello con alimentatore (almeno da 2-2,5A), abbiamo il vantaggio di alimentare tutte le periferiche che vogliamo, e in contemporanea, di alimentare anche il raspberry!
In questo modo, lasciando un comune caricatore per cellulari nella microusb, e collegando l’hub avremo una somma delle due potenze e saremo in grado persino di overclockare.
Primo avvio
Installazione
Il raspberry viene spedito senza alcun supporto di memoria.
Per poter iniziare ad utilizzarlo, dobbiamo acquistare una scheda SD (vedere il paragrafo “memoria”).
Si deve quindi procedere all’installazione del sistema operativo (OS) sulla scheda.
Esistono diverse distribuzioni di Linux (Ubuntu, Debian, Kde..), tuttavia, a causa del processore ARM del Raspberry, si potranno eseguire solo alcune distribuzioni create ad-hoc.
Sulla pagina web del produttore (Link), nella sezione download, si potranno trovare le migliori versioni pre-testate e configurate.

-Estrarre il file immagine con un comune un-zipper (ad esempio Izarc)
-Installare il programma Win32DiskImager (Link)
-Aprirlo e caricare la iso sulla scheda sd (ad un eventuale errore di corruzione dare l’ok)
Su Linux-Mac
-Estrarre il file immagine
-Usare il tool ImageWriter per scrivere su sd
Una guida più completa ed esaustiva la potete trovare nella Wiki ufficiale.
Il S.O. è adesso installato sulla scheda SD, non ci resta che inserirla nello slot (facendo attenzione a non bloccarla in scrittura con la clip sul bordo se una formato standard) e proseguire nella configurazione.
Configurazione e avvio
- Connettendo mouse, schermo e tastiera (in questo caso anche senza una connessione di rete ethernet, per esempio se prevediamo di collegarlo in wifi in seguito).
- Connettendo il solo cavo di rete ethernet (in questo caso ci servirà un secondo computer sulla stessa rete dal quale effettuare la configurazione)
Collegamento con metodo 1
Se decidessimo di procedere con il primo metodo, che è il più facile ma che richiede più attrezzatura, dovremmo collegare al raspberry, oltre all’alimentazione e alla sd, anche uno schermo e una tastiera/mouse.
Come detto non è obbligatoria connessione di rete in questo caso per poter eseguire la prima configurazione, tuttavia per poter eseguire gli update è necessario che sia collegato un cavo di rete (con accesso ad internet) o avere un Wifi disponibile.
Una volta avviato il raspberry dovrebbe comparire una schermata simile a quella sotto:

Niente paura, con pochi comandi dovremmo riuscire a configurarlo.
Innanzitutto partiamo con il dire che Linux è in realtà già in esecuzione, non vediamo la Scrivania solo perché non abbiamo ancora avviato il server grafico (X server). NOTA: nelle ultime versioni di Raspbian il desktop apparirà automaticamente.
Nel caso ci venisse chiesta la user o la password, sappiate che per la distribuzione di base (raspbian wheezy) esse sono preconfigurate come:
username: pi
password: raspberry
Per avviare il Desktop grafico quindi dobbiamo scrivere (non necessario nelle ultime versioni):
startx
Prima di fare questo però potremmo configurare il raspberry per evitare di farlo a desktop già avviato, digitare:
sudo raspi-config
si aprirà il pannello di configurazione del Raspberry.
Il raspberry non ha un orologio interno, quindi ad ogni avvio dovrà richiedere l’ora ad un server via internet.
Per questo si consiglia di avviare il raspberry sempre connesso ad un cavo di rete, per evitare di dover inserire manualmente data e ora.
Collegamento con metodo 2
In questo caso avremo il raspberry collegato solamente tramite un cavo di rete (per collegare in questo modo un Raspberry Zero, è necessario un adattatore ethernet-micro usb).
Non avremo uno schermo collegato alla HDMI della scheda quindi dovremo accedere al Raspberry tramite un protocollo di rete.
E’ possibile farlo usando due metodi, SSH o RDP (VNC).
Per abilitare SSH è necessario inserire nella root della scheda SD contenente il sistema operativo del Raspberry, un file vuoto e senza estensione chiamato ‘ssh’.
SSH è un protocollo che permette di accedere al terminale della scheda direttamente da un computer in rete.
su Linux/Mac è sufficiente digitare il comando: ssh pi@<indirizzo ip del raspberry>
su Windows è possibile installare il programma gratuito chiamato PuttY
Una volta connessi, si avrà a disposizione il terminale del raspberry per poter eseguire altri comandi o aggiornamenti.
L’alternativa è invece usare VNC per accedere al desktop del raspberry in ‘remoto’ (quindi visualizzandolo in una finestra sul nostro computer). In questo caso dovremmo installare il software VNC viewer, e connettersi all’indirizzo IP del raspberry.
NOTA: molte volte il sistema operativo sul raspberry non avrà un ‘Server VNC’ abilitato di default.
Non sarà quindi possibile procedere con questo metodo senza averlo prima abilitato tramite comando (usando SSH):
sudo raspi-config
Ed in seguito cercare la voce VNC, ed abilitarla.
Riavviare (digitare ‘halt’ e staccare/riattaccare la microusb di alimentazione) e riprovare ad accedere tramite VNC Viewer.
Configurazione
Il Raspi-config
Il raspi config è un menu che ci permette in pochi e semplici passi di configurare le impostazioni di base per l’utilizzo del raspberry.

E’ da specificare che ogni tipo di modifica non appropriata potrebbe compromettere la stabilità del sistema o addirittura corromprelo.
Nota bene: le impostazioni vengono salvate sulla scheda SD correntemente in esecuzione, se quindi si procederà alla reinstallazione del s.o, si dovrà riprocedere alla configurazione da questo menu.
Si possono quindi impostare parametri diversi per diverse distribuzioni poste su schede diverse.
Procedure di base per vecchi modelli (prima di modello 3):
è necessaria connessione ad internet tramite cavo di rete
1)
Come prima cosa consiglio di eseguire l’update del pannello.
Scorrere con la freccia della tastiera fino all’ultima riga: update
Premere invio e aspettare il termine dell’update.
2)
In seguito consiglio di espandere la partizione principale all’intera scheda SD.
Scorrere e attivare l’opzione expand_rootfs.
In questo modo la memoria di archiviazione disponibile su linux non sarà di solo 1Gb, ma arriverà a coprire l’intera scheda sd (in base alla sua dimensione).
3)
Altra cosa importante è settare il layout della tastiera.
Questo perché la distribuzione in origine nasce in lingua inglese, e le tastiere variano da paese a paese.
Per evitare di scrivere una lettera o simbolo per un altro, è necessario impostare il layout della tastiera in uso tramite il menu configure_keyboard.
Per muoversi tra le opzioni usare le frecce della tastiera, per selezionare premere invio, per confermare la scelta premete TAB, e poi andare su accept.
4)
Per impostare il fuso orario, andare sul menu change_timezone
Memoria
Poiché il raspberry non dispone di scheda video dedicata, essa si dovrà appoggiare sulla RAM stessa.
In base all’utilizzo, si può impostare la quantità di memoria da “dedicare” al video, attraverso il menu memory_split.Per un uso base (di testo) l’impostazione originale va più che bene; ma se si devono usare programmi di grafica 3D o vedere video a certe risoluzioni, è consigliabile allocare maggiore memoria.
Scegliere la memoria da dedicare dai blocchi consigliati sotto il campo di inserimento.Tenere presente però che maggiore è la memoria per la scheda video, minore sarà quella per il s.o. con conseguente possibile crash in situazioni di multitasking ponderoso.
Avvio X automatico
Andare nel menu sulla voce boot_behaviour per abilitare l’avvio automatico su desktop.
Overclock
Gli sviluppatori stessi quindi hanno aggiunto un tool che consente di scegliere il livello di overclocking da applicare al processore.
Overclockare il raspberry è molto semplice, basta andare sulla voce overclock, ci troveremo di fronte ad una lista di possibili overclock.
Vedere il paragrafo Alimentazione.
Molti saranno tentati di portare l’overclock al massimo, ma per esperienza personale sconsiglio questa scelta, in quanto con il minimo errore potrebbe portare alla corruzione della scheda sd, con la conseguente necessaria riformattazione (e perdita dati).

Personalmente ho in funzione un Raspberry Pi 1B con overclock settato su High a 950 Mhz da diversi mesi senza problemi, e ammetto che la maggiore fluidità si nota.
Tuttavia, per allungare la vita al processore, se non si hanno esigenze particolari anche un Modest o Medium potrebbero andare bene.
I produttori hanno comunicato che con un uso normale non c’è bisogno di dissipatore, tuttavia se viene applicato overclock, il mio consiglio è di acquistare un heatsink con fondo adesivo da pochi euro, per evitare di raggiungere temperature elevate durante l’utilizzo.
Per amplificare l’effetto in condizioni di uso prolungato (ad esempio quando si utilizza il raspberry come server di rete), consiglio di montare anche una ventolina da 5v (per il collegamento vedere il paragrafo “Collegamenti interni”):

Andare con le frecce sull’opzione < finish > e premere invio.
Il sistema si riavvierà e dovrebbe comparire direttamente il desktop.
Procedure di base per nuovi modelli (Pi3 o Zero):
In questo caso è tutto molto semplificato.
Una volta avviato il Raspberry, il desktop comparirà automaticamente.
Per accedere a tutte le configurazioni del raspberry (raspi-config) è sufficiente aprire il relativo pannello dalla barra delle applicazioni.
All’interno sarà possibile selezionare la quantità di memoria da affidare alla scheda grafica, o l’overclock della CPU.
Sarà anche molto semplice connettersi ad una rete WiFi, direttamente da Raspbian.
Trucchi e curiosità
Comandi Linux
Una breve lista dei comandi linux che potrebbero essere utili nella prima fase di utilizzo
Install program apt-get install < name > Update kernel and drivers apt-get update Start a graphical session (X server): startx Login (user/password): -per distro pwnpi: root/toor -per rasbpbian: pi/raspberry Shutdown: halt (and then disconnect power) [or] shutdown -h now Entering raspberry config: sudo raspi-config Auto boot to desktop: (if not installed) apt-get install lightdm (or raspi-config tool) Wlan scan and config iwlist wlan0 scan iwconfig Wlan on-off device ifconfig wlan0 down (oppure up) Check Linux Kernel version sudo uname -r Reinstalling Grub sudo apt-get update sudo apt-get purge grub grub-pc grub-common sudo apt-get install grub-common grub-pc Spostamento in cartella cd < new path > Modificare permessi cartella (lettura e scrittura da chiunque) sudo su chmod ugo+rwx < dir path/name > Copia di file cp file_da_copiare.xyz directory_di_destinazione Spostamento di file mv < file path/name > < new file path/name > Eliminazione di file rm < file path/name > Eliminazione di cartella (e file interni a cascata) rm -rf < dir path/name > Aggiornamento release sistema operativo sudo do-release-upgrade -d
Collegamenti interni
La scheda fornisce vari pin di input/output (GPIO).
Ogni modello prevede una specifica configurazione, si consiglia una ricerca specifica.

Uso pratico GPIO
Per poter collegare la ventolina ai +5v, occorre un adattatore pin e un saldatore.
Collegare il + al pin all’angolo (vedi schema) e il – al GND poco distante.
Accessori
E’ stato rilasciato un primo accessorio da collegare direttamente alla scheda.

E’ una fotocamera da 5Mpixel che può registrare filmati in Full HD a 1080p.
Compatibile con tutti i modelli e le revisioni della board. Il costo è molto ridotto e oscilla tra i 20 e 30 euro.
Perché associare il Camera Module a Raspberry Pi?
Le ragioni sono numerose: una delle più importanti nell’ambito della prototipazione è il fatto che Arduino non può “reggere”, senza un appoggio esterno, la cattura di immagini e video.
Esistono diversi progetti legati alla fotografia che utilizzano Arduino, ma hanno bisogno di shield e supporti separati. Raspberry Pi e Camera Module, insieme, sono sufficienti.
La documentazione e i video su come collegarla sono disponibili al sito ufficiale.
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